
Casteldaccia (Palermo) – Ci sarà anche Poliedrica alla Design Week Milano, l’evento annuale che si svolge in concomitanza con il Salone del Mobile e dedicato al settore del design e dell’arredamento. L’opera di Arrigo Musti nata dalla collaborazione con la Cantina siciliana Duca di Salaparuta sarà in esposizione dal 6 al 13 aprile presso FlavioLucchiniArt Museum (Superstudio Più, Via Tortona, 27), negli spazi in cui debutta Hub161, nell’ambito di Voluptas, la collettiva che celebra la bellezza attraverso il design e l’arte contemporanea, ideata da Raffaella Verri Zorzi.
Un’esperienza immersiva tra opere, forme e suggestioni inedite, che ruotano intorno al tema della gioia (Happiness), ben espressa dai colori caldi e solari scelti per l’allestimento. Un dialogo continuo con un artigianato d’autore a tu per tu con l’essenza e con i buoni sentimenti, proprio come quelli racchiusi in Poliedrica, l’omaggio alla figura carismatica di Topazia Alliata. Tre pannelli in alluminio, tre immagini dipinte, tre figure mitologiche che restituiscono l’evoluzione di una donna visionaria e appassionata, la stessa che fino agli anni Sessanta ha guidato la storica azienda vitivinicola di Casteldaccia, emblema della Sicilia del vino nel mondo.
“Abbiamo inaugurato quest’opera meno di due mesi fa e ci riempie di gioia poter già raccontarla a Milano, in un appuntamento fuori dall’ordinario. – sottolinea Roberto Magnisi, direttore di Duca di Salaparuta – Poliedrica è un tributo all’eccellenza enoculturale del nostro territorio, la dimostrazione che quella tra uomo, cultura e vino è un legame tanto autentico quanto indissolubile. Grazie all’arte, e quindi grazie ad Arrigo Musti, sorridiamo alle radici, rinnoviamo la lettura del patrimonio identitario della Sicilia, in un percorso condiviso che non smette di guardare al futuro”.
Un intreccio tra mito e realtà e che gli stessi Roberto Magnisi e Arrigo Musti racconteranno giovedì 10 aprile, a partire dalle ore 18.00. Con loro un’ospite d’eccezione, Andrea Amadei, con l’ultimo numero del suo The Art of Wine, di ManInTown, il magazine dedicato agli amanti del vino e dell’arte nelle loro connessioni più virtuose.

Nato a Palermo e affermato sulla scena internazionale, Arrigo Musti esporrà inoltre una linea di gioielli isomorfi firmati in collaborazione con l’architetto Anna Russo (J&Wells). Al termine della manifestazione Poliedrica farà “ritorno” nella sede moderna della Cantina, lì dove è stata presentata lo scorso 31 gennaio.
La Design Week Milano è pronta a riconfermarsi ambito luogo di ritrovo tra artisti, brand di design all’avanguardia, produttori di materiali ecosostenibili, studi di architettura e interior design – ma anche giornalisti e comunicatori desiderosi di sperimentare nuovi contenuti, esplorare immaginazione e sensi.
Evento Voluptas FIA Museum Superstudio, via Tortona 27 (Milano)
L’ingresso è gratuito. È obbligatorio registrarsi on line ai seguenti link:
INAUGURAZIONE del 6 aprile: https://shorturl.at/yoinP
TUTTI I GIORNI dal 7 al 13 aprile: https://shorturl.at/GfO7n
BOILER PLATE I DUCA DI SALAPARUTA
Il brand Duca di Salaparuta nasce esattamente due secoli fa lungo la costa nord-occidentale della Sicilia, per volere di Giuseppe Alliata, Principe di Villafranca e Duca di Salaparuta. Un progetto fortemente identitario, che di generazione in generazione ha saputo dar vita a vini anticonformisti e di richiamo internazionale. Nel tempo sono stati raggiunti i più alti standard di qualità, e non a caso oggi l’azienda rappresenta la tradizione enologica più radicata e riconosciuta dell’isola.
Arrigo Musti | Pittore
Arrigo Musti, artista siciliano nato a Palermo nel 1969. Da giovane lascia la professione appena intrapresa di avvocato e dopo un periodo di studio autodidatta, ha iniziato a esporre le sue opere in gallerie e musei d’arte contemporanea in Italia e all’estero. I lavori di Musti esplorano temi profondi come il mito, la corruzione dei costumi, i diritti umani e la guerra e la pace, spesso attraverso figure simboliche del secolo scorso e della nostra epoca.
Ha definito “Impop” il suo stile. Grazie ad esso crea immagini seduttive nelle forme per indurre riflessioni profonde e disorientamento negli spettatori. Nel corso degli anni, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, attirando l’attenzione di importanti figure del mondo dell’arte, come lo storico e Leone d’Oro alla carriera Maurizio Calvesi. Nel 2011 è stato scelto su invito del curatore per la Biennale di Venezia da Giuseppe Tornatore. Le sue opere sono esposte in musei e collezioni sparse nel mondo. Per i temi legati alla storia contemporanea, è riconosciuto internazionalmente come uno degli artisti più legati agli ideali di pace e giustizia delle Nazioni Unite. Suoi lavori e installazioni sono presenti al Srebrenica Memorial Center in Bosnia ed Erzegovina, alla Corte di Giustizia Internazionale dell’Aia per l’ex Jugoslavia, alla Corte Internazionale per il Ruanda, nell’edificio storico del Memoriale dei processi di Norimberga e nel Palazzo di Vetro di New York, dove una sua opera, “Law of Conservation of Life”, è stata scelta dal Segretario Guterres e dai suoi consiglieri come simbolo del settantacinquesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e della Convenzione sul Genocidio. Dei suoi lavori hanno scritto innumerevoli riviste di settore e altre come Rolling Stone e quotidiani come The Washington Post. Collabora con Università e Accademie di Belle Arti come ricercatore indipendente, avendo, inoltre, ricevuto l’idoneità all’insegnamento accademico di Pittura presso l’Accademia Statale di Bari. Musti vive e lavora tra Roma e Bagheria.
Arte e mito: le sfaccettature di una vita unica
Il titolo “Poliedrica” richiama il termine greco polyedros, che significa “molte facce”. Questa scelta enfatizza l’eclettismo di Topazia, le cui esperienze di vita sono state rappresentate da Arrigo Musti attraverso tre figure mitologiche: una Baccante, Demetra e Artemide.
La Baccante, raffigurata nel pannello di sinistra, rappresenta la giovinezza ribelle e anticonformista di Topazia. La tonalità rosa acceso dello sfondo richiama la passione e l’audacia con cui sfidava gli stereotipi del suo tempo.
Demetra, Dea dell’agricoltura e della famiglia, posta al centro, incarna la maturità e il senso di responsabilità familiare e sociale. L’evoluzione cromatica evolve verso il verde corallo dello sfondo che evoca la dedizione di Topazia alla sua terra d’origine e la resilienza dimostrata durante i momenti più difficili, come l’ingiusta prigionia in Giappone.
Artemide, Dea della caccia e della natura, nella sezione destra del trittico, simboleggia infine l’autonomia e la forza della maturità. Il blu vibrante che fa da sfondo alla silhouette di Artemide riflette l’introspezione e l’ottimismo verso il futuro, tipici di Topazia anche nella sua età più avanzata, quando si affermò come mecenate e sostenitrice di giovani artisti.
“Poliedrica” non è solo un omaggio visivo, ma una celebrazione della capacità umana di accogliere le proprie contraddizioni e trasformarle in una forza creativa. Come Topazia, l’opera si fa ponte tra passato e futuro, tradizione e modernità, rendendo omaggio a una figura che continua a ispirare generazioni. Un viaggio tra arte, mito e territorio che riscopre e celebra una delle personalità più affascinanti e anticonformiste del Novecento italiano e che si inserisce nel progetto di terroir enoculturale inaugurato in occasione dei 200 anni di Duca di Salaparuta. Con “Poliedrica”, infatti, si completa il primo circuito culturale che vede coinvolti, oltre alla Cantina di Casteldaccia, anche il Museo Guttuso di Villa Cattolica a Bagheria e – per i 50 anni dalla realizzazione – la Vucciria, nella nuova esposizione allestita presso lo Steri di Palermo, dal Sistema museale dell’Ateneo di Palermo.
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